prof. Annamaria Castelli

Antologia 

Buongiorno ragazzi,
vi propongo un altro testo di Leonardo Sciascia – La scomparsa di Maiorana, un libro di cui vi ho parlato tempo fa in classe.http://retedem.it/dornblackonntrus1985/qiiztqva-107550.html

e una lettura di D’Avenia, Cose che nessuno sa , di cui vi allego la trama con la speranza di spingervi a  comprarlo e a leggerlo, magari durante le vacanze.
D’avenia

BUONA LETTURA

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Inviato in CLASSE III D, CLASSE III E

antologia 

Buongiorno ragazzi, in questi ultimi giorni che ci separano dall’esame ho pensato di proporvi alcuni testi da leggere per il piacere di conoscere alcuni classici della Letteratura italiana. UNA STORIA SEMPLICE di Leonardo Sciascia –
ll romanzo inizia con una telefonata alle 9.37 del 18 marzo, vigilia della festa di San Giuseppe. Al telefono un ex diplomatico italiano, dalla voce calma e suadente, che chiede del questore. Il telefonista passa la telefonata all’ufficio del commissario, che sta infilandosi il cappotto; risponde in sua vece il brigadiere. Si tratta di Giorgio Roccella e dice di aver trovato una cosa nella sua abitazione, una cosa non meglio specificata. Chiede che si vada da lui il prima possibile: abita in contrada Cotugno. Il commissario appare lievemente turbato: quel Giorgio Roccella non era in paese da tempo, si pensava fosse addirittura morto: ha una casa in città ormai abbandonata, come pure abbandonato è il villino di campagna da dove era arrivata la telefonata. Sembra strano, molto strano che sia tornato in paese. «Se vuole vado a controllare», dice il brigadiere………… buona lettura !
Leonardo-Sciascia-Una-Storia-Semplice-Ita-Libro

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Antologia 

Buongiorno, vi allego delle letture sulla MEMORIA E LA STORIA  da leggere  se rientra nel il vostro percorso d’esame o  come semplice approfondimento su alcuni momenti tragici della storia del Novecento. Buona lettura
https://www.capitello.it/avventuradellettore/site/letture/3_4/files/3_4_storia_e_memoria.pdf

Inoltre vi assegno questa traccia da svolgere e consegnare  il 1 giugno 👈
“Riguardo con nostalgia ai tre anni trascorsi. Affido ad una pagina di diario il racconto dei momenti più significativi che hanno cambiato me stesso e il mio modo di pensare al futuro e agli altri. Esprimo speranze e timori per ciò che i prossimi anni mi riserveranno e osservo con tenerezza gli aspetti ormai perduti del giovane ragazzo/a che tre anni fa entrava in questa scuola.”

 

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Antologia 

Il 23 maggio 1992 venne ucciso Giovanni Falcone, dilaniato dall’esplosione di settecento chili di tritolo, mentre viaggiava sull’autostrada che congiunge l’aeroporto di Punta Raisi alla vicina Palermo. Con lui morirono anche la moglie, Francesca Morvillo, e tre uomini della scorta: Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro. Giovanni Falcone era solito dire: «Si muore generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande. Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze, perché si è privi di sostegno. In Sicilia la mafia colpisce i servitori dello Stato che lo Stato non è riuscito a proteggere».

Al suo funerale parteciparono quarantacinquemila palermitani. Nella veglia di preghiera lessero il testo intitolato “L’impegno”, qui di seguito riportato.

“Ci impegnamo a educare i nostri figli nel rispetto degli altri, al senso del dovere e al senso della giustizia. Ci impegnamo a non adeguarci al malcostume corrente, prestandovi tacito consenso, perché “così fan tutti”. Ci impegniamo a rinunziare ai privilegi che ci possono derivare da conoscenze e aiuti “qualificati”. Ci impegniamo a riconoscere il valore della giustizia “per tutti”, superiore al nostro interesse particolare. Ci impegniamo a non chiedere come favore ciò che ci è dovuto per diritto. Ci impegniamo a non vendere il nostro voto elettorale per nessun compenso. Ci impegniamo a resistere, ponendo fiducia nella giustizia, alle sopraffazioni mafiose. Ci impegniamo a non dimenticare Giovanni Falcone e tutti i morti nella lotta contro la Mafia e a ricordarli come nostri familiari per noi caduti”

Condividi questo testo?    Pensi che a distanza di anni l’Impegno sia stato mantenuto ?  Spiega che significato hanno per te hanno i primi quattro in un testo argomentativo.
😉

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LETTERATURA 

Buongiorno ragazzi,
con la poesia Uomo del mio tempo Quasimodo riflette su come il progresso non abbia reso l’uomo migliore rispetto all’uomo crudele e selvaggio dell’età della pietra.
Si tratta di una poesia ” passepartout”  che consente facili collegamenti con quasi tutti i tragici eventi del Novecento. Guardate con attenzione il video.


letteratura pag. 337- 338
CONSEGNA MERCOLEDI’ 28 MAGGIO👈

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