I moti rivoluzionari

Tra il 1820 ed il 1821 in alcuni Paesi europei si svilupparono forti movimenti di protesta contro i sovrani che vi regnavano. La richiesta di questi Stati era quella di ammettere la concessione delle Carte Costituzionali, vale a dire dei documenti che sancissero le libertà individuali e la fine dei regimi assolutistici o dispotici ormai fuori dalla storia. A guidare questi moti rivoluzionari, di entità spesso modesta ma di forte peso politico, erano elementi legati alle società segrete del tempo, quali la Massoneria o la Carboneria, di estrazione borghese. Dopo il Congresso di Vienna il clima in Europa si era fatto molto pesante. Le monarchie regnanti avevano l’intenzione di cancellare la pagina napoleonica, ma nulla poterono contro i sentimenti nuovi di libertà e giustizia che la rivoluzione aveva portato con sé. Tuttavia, gran parte del fallimento di questi moti derivò dall’assoluta mancanza di legame con il popolo: gran parte delle rivendicazioni, infatti, erano di marcata impronta borghese e potevano interessare poco o nulla alle masse popolari. Fu negli Stati europei più retrogradi sotto il profilo delle libertà costituzionali che scoppiarono i cosiddetti “moti liberali”.

Seguite con attenzione il video👇

Vi inserisco qui do seguito un breve pdf di sintesi.👇

http://www.stefanomaroni.it/storia/STO_CONT/restaurazione/LA%20RESTAURAZIONE%20E%20I%20MOTI%20LIBERALI.pdf

Sul vostro libro studiate da pag. 297 a 299 dal paragr. 4 a paragr. 8.

Per venerdì 22 maggio
Ragazzi ci vediamo oggi pomeriggio in videolezione per le interrogazioni sulla Rivoluzione francese e Napoleone.

Inviato in 2 A, storia

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